Abstract
Il giovane paziente asimmetrico
di Michelotti Ambra e Bocchino Tecla
Nella pratica clinica ortodontica capita spesso di visitare pazienti asimmetrici e pertanto di dover effettuare diagnosi e prognosi di tali asimmetrie. Le asimmetrie scheletriche vanno distinte da quelle funzionali o posizionali; queste ultime sono molto più frequenti e presentano una prognosi favorevole se sono intercettate e trattate precocemente nel paziente in crescita. Le asimmetrie scheletriche sono invece legate ad uno sviluppo in eccesso o in difetto del corpo, del ramo e/o del condilo mandibolare. La struttura scheletrica che maggiormente contribuisce a creare l'asimmetria è la mandibola a cui si associano spesso asimmetrie mascellari dentoalveolari secondarie. Le asimmetrie scheletriche si caratterizzano per l'età di comparsa, per la direzione di crescita ossea, per l'eziopatogenesi, per le caratteristiche occlusali, funzionali, estetiche, radiologiche. Grazie ad un approccio multidisciplinare si possono diagnosticare e trattare forme di asimmetria mandibolare legate talvolta ad un iposviluppo o ipersviluppo condilare monolaterale e associate spesso a disfunzione articolare e muscolare. Pertanto la terapia e la prognosi possono essere sensibilmente diverse. Esistono infatti forme risolvibili con terapia ortopedico-funzionale, forme risolvibili col solo trattamento ortodontico e forme che richiedono invece il trattamento chirurgico in una o più fasi.
Obiettivi di apprendimento
Dopo la tua relazione sarai in grado di conoscere i record diagnostici necessari per l'identificazione di un'asimmetria scheletrica
Dopo la tua relazione sarai in grado di effettuare la diagnosi differenziale tra asimmetrie in eccesso ed in difetto
Dopo la tua relazione sarai in grado di identificare i pazienti che richiedono intervento ortodontico immediato